sabato 13 dicembre 2014

Lettera al Sindaco

Riceviamo e pubblichiamo una lettera, ad oggi ancora senza risposta,  inviata  il 22 Novembre  dal nostro concittadino Edoardo Zin al Sindaco Zanotti.


Caro Andrea,

            come feci prima e durante la consultazione amministrativa, vengo a ripetere a Te, come ho fatto agli altri due candidati, di pubblicare un semplice e trasparente foglio che illustri la reale situazione economica del Comune.

 Non invitarmi a consultare il bilancio ufficiale: esso è un atto che segue regole burocratiche ben precise: capitoli di spesa, voci, trasferimenti. Se in Italia c’è un campionario di falsificazione, questi sono i bilanci pubblici, che non rispondono alla realtà tra entrate ed uscite, come accade nei normali bilanci familiari, ma che sono stesi per cercare di dimostrare il pareggio di bilancio, ricorrendo a trucchi fatti di entrate fasulle che mai saranno riscosse o di probabili rendite, di prevedibili cali degli interessi sui mutui, di residui passivi...

 Tu stesso hai dovuto ricorrere alla provata perizia di un tecnico esterno, non eletto dai cittadini, per poterTi destreggiare tra il bilancio.

 Ti chiedo, dunque:

1)    di pubblicare la reale situazione economica lasciata dalla precedente amministrazione. Da quanto è stato detto durante la campagna elettorale, sembrerebbe che annualmente a disposizione ci sarebbe un attivo di soli 100.000 euro.

 2)    di pubblicare le reali entità delle entrate, voce per voce: TASI, TARI, IMU sulla seconda casa, addizionale IRPEF, trasferimenti nazionali e regionali, oneri di urbanizzazione, affitti, entrate per sanzioni, tasse comunali ecc. ecc.

 3)    di pubblicare le uscite ordinarie: spese per il personale, spese per interessi di mutui (e capitali che rimangono da pagare), spese per l’ordinaria manutenzione degli edifici comunali (municipio, scuole), spese per illuminazione e per la raccolta dei rifiuti ecc. ecc.

 E’ vero che sono scesi notevolmente i trasferimenti dello Stato, ma è altrettanto vero che sono diminuite le uscite: tre dipendenti comunali (un’educatrice, un operatore ecologico ed un vigile) non sono stati sostituiti e all’incirca si sono risparmiati 210-220.000 euro; non si deve più pagare l’affitto per l’asilo nido chiuso dall’amministrazione precedente; la Tua amministrazione ha annullato il contratto con l’ASPEM per la pulizia delle strade.

 A questi risparmi si deve aggiungere la somma di più di 260.000 euro versati dai residenti di via Tre Valli, San Martino e Vigna per la modifica di convenzione delle aree assegnate nell’ambito del PEEP. Se queste minori spese e maggiori entrate non bastassero per ricavare quelle risorse che servono per rendere appena vivibile il Comune, eseguendo quelle piccole opere necessarie ed urgenti, occorrerà, secondo me, alienare i pochi beni comunali rimasti: il secondo piano di Villa Castelbarco, vuoto dopo il trasferimento delle elementari a Villa Valerio: il terzo piano è occupato tuttora da un privato e i due piani potrebbero benissimo essere adibiti ad abitazione, previa vendita; la vecchia chiesa parrocchiale di San Giovanni da almeno vent’anni è vuota, inutilizzata e fra poco avrà bisogno di lavori di manutenzione; le due aree fabbricabili in via Santa Monica ed in via del Campazzo possono essere cedute.

 Si dice che l’ex-circolo familiare sia stato venduto (o stia per esserlo): bene! Se lo si fosse fatto sette anni fa, quando io lo proposi, si sarebbe ricavato un po’ di più (ma a quei tempi era già pronto uno sfarzoso progetto, pagato dai contribuenti, per trasformare il circolo in residenza per anziani).

 Le entrate, dunque, ci sarebbero, nonostante la diminuzione dei trasferimenti nazionali: è bene che i cittadini lo sappiano per poter colmare il divario di partecipazione che c’è tra amministrazione e contribuenti.

 Avrei ancora molte altre cose da suggerirTi, ma lo farò nella prossima puntata, sempre che Tu abbia la diligenza di leggermi in spirito della cordiale amicizia che sempre ha contraddistinto i nostri rapporti.

   Con viva cordialità,

                                                                         Edoardo Zin

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